I miei pensieri

24 Marzo 2007

E' da pochi minuti che ho ricevuto questa email in cui mi si comunica qualcosa che mi ha dato grande emozione e sento la necessità immediata di condividerla: VERBALE DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE CONCORSO NAZIONALE La Commissione Giudicatrice del Ventitreesimo Concorso Nazionale di Pittura, Acquerello e Grafica Premio Agazzi 2007 nelle persone dei signori: Dott. Eugène Jouanno – Briançon (Francia) Dott. Kurt Degen – Sasbach (Germania) Prof.ssa Muriel Pernaton – Parigi (Francia) Dott. Claudio Rizzi – Milano In. Rocco Bettinelli - Bergamo Riunitasi in seduta collettiva nei giorni 16 e 17 marzo 2007 nei locali del Centro Sociale Sant’Alberto di Prezzate di Mapello ha proceduto, con unanime intendimento operativo alla visione delle 1.180 opere pervenute. Dopo varie, successive, ripetute operazioni di selezione e individuate concordemente le opere ritenute di maggiore interesse la commissione ha proceduto a valutare l’assegnazione dei premi. Con analisi di motivazione la commissione ha inteso uniformare all’unanimità le indicazioni espresse e configurate in ottica di confronto internazionale assegnando: Sezione Pittura e Sezione Arte Sacra Premio Ermenegildo e Rinaldo Agazzi offerto dal Comune di Mapello all’opera: “Sul molo” del pittore Antonio Romino di Portici (Napoli). Per qualità e personalità dell’opera che, benché non innovativa, evidenzia riferimento strumentale alla fotografia, sentimento pittorico e gusto cromatico in ideale rapporto di réportage cinematografico. (C. Rizzi)

1 Febbraio 2009

Gli appunti che seguono sono testualmente quelli che ho scritto giorno per giorno sul block notes della mostra durante la mia personale virtuale tenuta su "gigArte" (www.gigarte.com/mostra/romino) dal giorno di Natale 25 dicembre 2008 al 9 gennaio 2009: Diario ufficiale della mostra 25 Dicembre 2008 13:02 Cari Amici Visitatori, oggi è un giorno molto particolare per dare l'avvio ad una esposizione e se dovessi dire di averlo programmato direi una grossa bugia, l'inizio era previsto intorno ai primi giorni di dicembre, ma, come tantissime volte nell'arco della mia vita è già accaduto, una serie di "circostanze", ora per un motivo ora per un altro, hanno fatto slittare la data di inizio fino a portarla ad oggi: 25 dicembre! Natale, giorno in cui la spiritualità prevale e anche nei più burberi riaffiora l'umanità. Natale, il giorno in cui venne alla luce il mio "Maestro". Un po' tutti gli artisti hanno subito il fascino e l'influsso di un grande maestro come punto di riferimento per la propria arte: Michelangelo, Leonardo, Picasso, Van Gogh..... Lo scorrere della mia esistenza è stato costellato da episodi che mi hanno sempre riportato alle Sue parole, il mio modo di vivere,non certo comune, le ha rese evidenti e reali al punto da convincermi che tutto ciò che pare circondarci e che tocchiamo è effimera illusione, mentre il grande mondo che è dentro di noi fatto di sentimenti, di pensieri , di affetti, di amori è l'unica verà realtà che sopravviverà e che già sulla terra a qualcuno è dato di toccare con mano. Agli artisti, e per artista intendo persone dotate di una sensibilità unica e capaci di vedere làddove la grande maggioranza degli uomini non sa o non vuole vedere, agli artisti, e per artista non intendo chi è più o meno bravo nelle varie discipline artistiche o musica o poesia ecc.. ma chiunque sia in grado di provare sentimenti profondi pur senza aver mai dipinto o scolpito o scritto poesie,chiunque può essere un artista, agli artisti, dicevo, Iddio ha dato talenti da distribuire tra i meno fortunati e guai a quegli artisti che dovessero un giorno presentarsi a Lui con i talenti ancora nelle tasche. Essere Artisti significa avere doveri verso l'umanità e significa essere sempre impegnati, in un modo o nell'altro, a trovare soluzioni per avere opportunità di comunicare. Ecco, per me, il senso delle mostre d'Arte: incontrare persone nuove e riversare su di loro il Bene che io ne ho avuto. Ma, per quanto affollata possa essere una galleria, è sempre tanto poco! Ora vi è questa nuova soluzione che il progresso mi fornisce: internet, una mostra virtuale, un'opportunità di poter esporre i miei pensieri non a parole ma attraverso gli scritti ad una platea molto più ampia e se questa opportunità mi è stata data, nonostante la mia età poco propensa a questi marchingegni, vuol dire che è cosa buona. Allora, alzo il calice e, come se foste realmente presenti in questa galleria brindo con voi tutti alla buona riuscita di questa manifestazione e, attraverso i vostri dubbi, le vostre domande, le vostre critiche e principalmente con l'aiuto degli Angeli del mio Maestro, spero di accendere in voi quel lumicino di fiducia nell'Esistenza che è in tutti noi, a volte acceso, a volte spento...ma sempre presente e, se lo vuoi veramente, anche facile da accendere. 20:57 Ancora non ho smaltito gli eccessi dei brindisi e del buon pranzo delle ultime ore e mi accorgo che sto pensando....ma ora non è più tempo di solo pensare, in questi giorni è necessario trascrivere i mille pensieri che affollano come sempre la mia mente per poterli donare a chi vorrà raccoglierli. Se già vi fosse capitato di fare un giro in galleria, avrete senz'altro notato che nel corso degli anni ho cambiato più volte il mio stile e forse alla base di tutto l'unità è data proprio dal "cambiamento"....una ecletticità dovuta forse al mettersi al passo con l'evoluzione dei tempi...o forse dovuta alla noia che sta sempre in agguato e quando ti sorprende ti induce a rimescolare le carte e a trovare la voglia di creare con rinnovato vigore. Ecco: se dovessi in questo momento dipingere la mia figura, per mostrarvela, non userei di sicuro uno stile iperreale o formalmente figurativo...forse potrei scegliere il pop-informale o qualcosa del genere e, per qualcosa del genere intendo che potrei incollare su una tela (o retrotela) un boccione, uno di quei larghi contenitori dal collo stretto usati per il vino, e lo capovolgerei! Sì, è proprio così che mi figuro: un contenitore di mille e mille pensieri di natura diversa che vorrebbero venir fuori tutti insieme ed esser detti o scritti, ma, come fa il vino, che nel contenitore capovolto, si accavalla, stenta ad uscire e si riporta nella mischia al centro del boccione, così fanno i miei pensieri che si affollano tutti in gran ressa e in grande confusione e, salvo quei pochi che di tanto in tanto guadagnano l'uscita, continuano a ribollire nel tramestio, nell'attesa di esser partoriti, o prima, o poi, o forse mai.... 26 Dicembre 2008 16:10 Orbene, volendo seguire la tematica di questi giorni, in cui, quasi a voler mettere in fuga lo spettro di una strisciante crisi economica, tra brindisi e beneauguranti sorrisi, famiglie e famigliole si sono strette intorno ai focolari imbandendo le unite tavole con ogni grazia di Dio, ho fatto un giro in questa mia galleria virtuale e ho scelto, per parlarne un po', "La Tavolata" ( pop-informale degli anni '80 - codice GA12485). La storia che narra è semplice ed intuitiva, non c'è da sbagliare...è un banchetto tra amici, amici veri, quegli amici che si uniscono intorno al tavolo solo per quel piacere naturale di stare insieme e sorridere, senza costringersi a soffrire imbrigliandosi in edulcorate formalità quali la scelta di cristallerie luccicanti e sottilissime porcellane, per intenderci, quelle davanti alle quali, preso da indicibile apprensione, ti vien da dire: grazie, stasera non avrei tanta fame! Questa è una tavolata vera, sana, come Dio comanda. Non ci trovi un piatto che sia uguale all'altro, nè bicchieri, nè forchette, magari ne trovi qualcuna in meno, questo sì! ma che male c'è? per sorridere e stare bene insieme si possono mangiare gli "spaghetti al peperoncino" anche con il solo cucchiaio e se occorre anche con le sole mani (vedi Totò nell'intramontabile "Miseria e Nobiltà"). In siffatte tavolate difficilmente troverai brodini leggeri o olive senza osso, da affettare sottilmente, ma di sicuro troverai cibi invitanti, abbondanti o meno a seconda del momento, e un buon vinello che dia allegria. Questa è la storiella di superfice che racconta il quadro a prima vista, ma, dell'altro, che è nascosto e che vi ho messo, vi narrerò man mano...... 27 Dicembre 2008 17:49 ...oggi mi sono soffermato nella prima sala, dove sono esposti i primi dipinti, non proprio i primi, ma quelli che hanno dato il via alla mia attività, quei dipinti che mi fecero capire che per vivere avrei potuto contare sulla pittura. Riguardando questi dipinti, per lunghi attimi ho rivissuto con emozione e con grande nostalgia quel meraviglioso periodo dei "favolosi anni '60", ho rivisto quel mio piccolo studio fatto di una camera con la volta a botte da cui alcuni gradini portavano a una cameretta, piccola al punto tale da offrire spazio solo ad uno stretto lettino, illuminata da una finestrella, direi quasi una feritoia, da cui era possibile menare lo sguardo sui sottostanti scavi archeologici di Ercolano, così vicini che a volte avevo l'impressione di sentirne davvero quel caratteristico rumore degli zoccoli dei cavalli di antichi romani che ne percorrevano le strade dissepolte. A pensarci bene, anche gli scavi di Ercolano ebbero un ruolo sulla mia scelta di essere un pittore. In effetti se non ci fossero stati gli scavi, non avrei avuto occasione di stringere amicizia con giovani studenti di archeologia che venivano da ogni parte del mondo e in particolare non avrei conosciuto una giovinetta finlandese, Kaja, che quella sera, ritornata da Capri, stupendamente felice e danzante, mi chiese di dividere la spesa per un pacchetto di sigartette da fumare in due e volle farmi da modella. E la rivedo, come se da allora fosse passato un solo giorno, dai lunghi capelli biondo-platino, bella come un dea, volteggiare allegramente per lo studio, scrivere frasi sui muri come questa impressa nella mia mente: "Italy is a land of rich people and men" e brandendo pennelli a mo' di spada copriva di colore gocciolante i miei dipinti appesi ai muri o sui cavalletti per farmi intendere bene che la mia pittura non era al passo con i tempi, era robaccia superata.......credo che avesse ragione! All'indomani, dello studio abbastanza vivibile fino al giorno precedente non vi era più traccia, scritte e colori dappertutto, un caos indicibile, e, tra i barattoli rovesciati vi era qualcosa che avrebbe segnato la mia esistenza e che colpva la mia fantasia artistica: alcuni tipi di colore e vernici si erano fusi tra loro e avevano assunto una tale consistenza da formare quasi stalattiti e stalagmiti. E fu così che, tentando di riprodurre il fenomeno, provai su pezzi di vetro.......poi seguirono le tele....ma la cosa più importante fu che riuscivo a vendere queste forme, questi dipinti con grande facilità...... 28 Dicembre 2008 17:12 Non so quanto abbia inciso la serie di dipinti come questo trittico (codice GA12498) del 2003 per il ritorno dell'arte moderna e veramente contemporanea negli studi degli artisti italiani : " Contra l'anacronistica sgarberia barocca, che l'italico genio strinse al braccio, coperto di materico ferrame e di forbita lancia, fui cavalier dei sensi e liberai lo ponte dall'ululante grigio, aprendo novelli varchi agli schiavi del perduto tempo " (codice GA12498 - nella sala delle opere dal 2002) All'inizio del 2002 scoprii eBay e, tutto sommato, sperimentai che potevo sfruttare in qualche modo questo grosso mercato. Ma quanta sofferenza nel constatare che il pubblico andava in visibilio per quelle imitazioni dei capolavori del passato, se poi erano poste su telai tarlati, impazziva letteralmente. Per entrare in questo mercato mi inventai dei personaggi che dipingevano come fossero stati allievi del Cascella o di qualche maestro dell'800, e, per un lasso di tempo fu anche divertente, poi la rabbia di non essere me stesso esplose prepotentemente e solo chi in quel tempo ha seguito le mie aste su eBay ricorderà la rivoluzione che apportai quando decisi di esporre il mio pop-informale moderno e contemporaneo contro ogni anacronistica tendenza barocca che aveva coinvolto la stragrande maggioranza degli artisti italiani. Credetemi, forse qualcuno che leggerà potrà confermarlo, ma le aste dei miei dipinti entusiasmarono il pubblico a tal punto che al momento della fine obbligata dell'asta potevo contare decine e decine di concorrenti che avrebbero continuato ben oltre la chiusura a darsi battaglia per aggiudicarsi il dipinto. Una vetrina come eBay non passava inosservata, visto il mio successo, all'inizio in punta di piedi poi piano piano sempre più decisi, molti artisti incominciarono ad esporre le loro opere dal gusto contemporaneo e si liberarono di una schiavitù imposta. Ma da chi fu imposta questa schiavitù? Mi perdoni dott. Vittorio, eminente critico, ma io ho visto che la causa del blocco dell'arte contemporanea italiana, durata praticamente un decennio, è venuta fuori dalle sue invettive pirotecniche dagli studi televisivi capaci di ipnotizzare gli italiani, che pendevano dalle sue labbra non ancora avvezzi alla tv dissacrante, invitandoli ad amare esclusivamente la sola grande arte dei tempi andati. Oggi, nostro malgrado, abituati alle parolacce, le sue invettive non avrebbero avuto più lo stesso effetto destabilizzante. Inoltre la sua alta carica politica diede il colpo di grazia....e l'arte, quella sentita, quella più giusta che fosse, l'Arte, è rimasta sepolta per un decennio sotto cumuli di merletti e angioletti del Caravaggio (alla cui possanza artistica con rispetto mi inchino). Dalle vetrine di eBay alle gallerie, agli arredamenti, alle fiere il passo fu breve: dal 2003 fu tutto un rifiorire di una rinascita contemporanea che ancora oggi va moltiplicandosi, e gli artisti possono esprimersi liberamente nella forma che più li aggrada. "Contro l'imposizione di un'arte fuori dal tempo, propugnata da un celebre critico d'arte, che fece letteralmente buttar via i pennelli ai geni italiani, io, artista di poco conto, vestito d'armatura come un cavaliere d'altri tempi, lottai e tolsi l'ostacolo che impediva il passaggio a quegli artisti che per anni ed anni s'erano adattati ad un'arte senza anima solo per tirare avanti" ( codice GA12498 - versione) 29 Dicembre 2008 20:10 ...La Bohème....e magicamente nella nostra mente si riaffacciano Puccini e , insieme, una celebre canzone dallo struggente motivo musicale cantata da Charles Aznavour, intanto il nostro pensiero si ricollega a quel celeberrimo gruppo dei massimi esponenti degli "ismi" francesi che fecero delle stradine attorno a Place du Tertre, a Montmartre, la loro sede: il vulcanico Picasso, Toulouse Lautrec, Van Gogh e, tra genio e miseria, Modigliani con le sue lotte per la sopravvivenza. Non so... davvero non saprei dire se la loro bohème sia stata effettivamente dura....ma a volte mi capita di pensare che se uno di questi grandi maestri avesse occasione di rinascere nei nostri giorni, troverebbe così dura la bohème di oggi che farebbe carte false pur di ritornarsene alle loro già vissute difficoltà. Scegliere di essere un artista al tempo d'oggi è proibitivo, tra gli artisti "normali" non includo quelli costruiti in laboratorio per il mercato che sono e saranno sempre e dappertutto, gli artisti normali sono tutti gli altri, quelli che sognano, s'illudono, danno del loro meglio e che molto spesso, nel loro percorso, sopraffatti dal quotidiano, sono costretti ad abbandonare i propri ideali. In quaranta anni ne ho fatte tante di esperienze: ho iniziato a dipingere in un meraviglioso tempo in cui il pubblico si fermava estasiato e quasi con rispetto a guardare un pittore che dipingeva per strada portandosi dietro il suo bravo cavalletto da campagna e dipingo ancora oggi, dopo aver attraversato innumerevoli vicissitudini e cambiamenti della società. 30 Dicembre 2008 18:28 Vi ho parlato della Bohème per avere l'opportunità di introdurvi in un mondo molto particolare, un mondo che non possiamo vedere fisicamente perchè è dentro di noi....ma è grande molto più grande di quello che i nostri occhi e gli occhi della tecnologia ci stanno mostrando arrivando ai limiti dell'universo conosciuto. Un mondo dove è l'Eternità ed Essa è quì, in attesa di farsi trovare e riconoscere. Per entrare in questo mondo vi dovrò condurre per mano e narrarvi delle mie scelte di vita che mi hanno portato sù e giù in quella scala di valori che la gente è solita definire: essenziale. Scelte di vita quasi obbligate che ti spingono come il vento può con le foglie e come le foglie puoi solo lasciarti andare. Vivi e ti accorgi che, comunque vada il mondo e cambino i tempi, per tutte le volte che raggiungi il fondo c'è sempre qualcosa di misterioso che ti aiuta a riportarti a galla e a rimetterti in barca.....e ti abitui a questo e non sai più fare a meno di scendere giù e poi di riprovare a ritrovare quelle certezze di cui ormai ne sei già certo. Ma, non è oggi che voglio parlarvi di questi bei misteri, son cose queste che, per buon auspicio, è bene riparlarne un po' più in là, quando s'inizierà col Nuovo Anno. 31 Dicembre 2008 14:45 Ricordate quelle vecchie radio con quelle enormi manopole? sotto una di queste manopole si leggeva: "sintonia". E quanto tempo ci passavamo a girarla e a rigirarla prima a destra e poi a manca, all'inizio rapidamente, poi, una volta giunti al numeretto, con impercettibile movimento della mano, piano pianino, un pochino a destra, un po' più a sinistra, ancora un tantino a destra.... fino a che ci si ritrovava ad ascoltare a voce chiara il nostro programma preferito. Occorreva del tempo per questa manovra, ma non si desisteva: "Bandiera gialla"..."Tutto il calcio minuto per minuto".... " Radiocronaca da Monza di Mario Poltronieri".....avevamo la certezza che il programma fosse lì, ci toccava solo trovarlo. Ed è così anche per la "Fede", quella con la lettera maiuscola, essa è in ognuno di noi, anche se c'è chi crede di non averla, chi dice di averla persa e chi crede che non esista. Essa è grande come l'inimmaginabile eppure si contiene in ognuno di noi, che a torto ci riteniamo piccoli e insignificanti esseri nel creato, a torto, perchè ognuno di noi è una piccolissima luce che fa parte di quella grande Luce, che ci ama e che desidera vederci ritornare a Lui, e, ciò avverrà solo dopo che avremo compreso appieno quale è il grande peccato che abbiamo commesso nei suoi confronti, per cui siamo stati esiliati in questo inferno che è la terra, meraviglioso inferno, perchè non vi sarà un altro inferno e peggiore di questo, il Suo amore è così grande da non punirci più di tanto. Egli, come Padre, ci creò e stette con noi, giovane tra i giovani, ed era tutto meraviglioso e senza affanni; in ognuno di noi c'era la Fede, quella che sa smuovere le montagne, quella che non ti fa dubitar di niente e ti da sempre ciò che ti occorre, quella che non ti tradisce mai. E vivevamo Là, un luogo eterno, dove il solo sudore che poteva imperlarci la fronte era quello dei giochi, delle corse e dell'amore, un luogo eterno dove la gioia del giorno dopo è sempre più alta di quella del giorno prima. Fiumi di latte e alberi grondanti frutta d'ogni genere erano in quell' Eden per chi volesse, tra un gioco e l'altro, niente ti veniva richiesto e niente avevi da dare se non Amore. Poi venne un giorno, il triste giorno in cui uno di noi beati, uno, soltanto uno, fu preso al laccio e consigliato dal Poter Maligno e tutto non fu più come prima, tutto cambiò....... (segue...) 19:54 ....e gli girava intorno, e dalle labbra strette per nascondere la bifida lingua, vomitò languide preoccupazioni su chi, non avendo mai conosciuto il senso della difesa, inutile in quel luogo, restò ad ascoltarlo e ne fu soggiocato e facilmente vinto. Gli pose innanzi lo spettro di un triste futuro, uno spaventoso incubo, uno scenario in cui si prospettava un Eden senza più latte e poca frutta, gli presentò la Terra, l'inferno che viviamo oggi. Infine la lusinga della sopravvivenza se si fosse fatto furbo. Maledetto il giorno in cui quell'angelo perse la Fede e si fece furbo e servo del maligno, e staccò tanta frutta dagli alberi e mise a conservarla e a darla in pasto ai vermi piuttosto che all'amico. A chi chiedeva il perchè del suo fare affannoso, che gli sporcava la faccia di fango e di nuovo sudore, diede risposta e si proclamò ricco e potente. E tutti fecero parimenti. In un sol giorno nacquero il potere, la ricchezza e l'affanno e tutti persero la Fede. Dio divenne triste, si allontanò dai giochi e li lasciò fare; siamo arrivati al giorno d'oggi. Ti guardi intorno e vedi che c'è chi ha tante mele e chi ne ha poche, non vive bene e crede che chi ne ha tante stia meglio e vuole averne di più, sempre di più. Ma chi ne ha tante, forse non vorrebbe averne perchè è stanco di stare sempre lì attento a che qualcuno riesca a portargliele via. E chi in un modo, chi nell'atro, stanno male entrambi. Ma.... (segue...) 02 Gennaio 2009 20:33 ....la clemenza del Cielo è infinita, e furono inviati tra gli uomini quegli Angeli fedeli affinchè riaccendessero in loro la speranza di un possibile ritorno a quell'eterno stato di grazia, e, ad alcuni fu concesso il dono di vedere oltre, di capire e di diffondere fra gli altri il bene ricevuto. " INTENDI CHE TUTTO INTORNO A TE PAR CHE SI MOVA E GIRA E STA, QUAL MERAVIGLIA SCENA AL GLADIATORE, SOLO PER TE REGISTA, PROTAGONISTA E ATTORE, IN QUESTA VITA TUA E NOSTRA E MIA, E TUTTO QUESTO PER DIVINO AMORE " è questo il titolo un po' lunghetto di un mio lavoro di qualche anno fa in cui è racchiuso un mio fantastico pensiero. Avete mai pensato di essere come un personaggio di un film registrato in una cassetta ( o un più attuale CD ) ? La scenografia del filmato è il mondo intero in cui ci svolgiamo e questo mondo, questa grandiosa e minuziosa scena, è stato voluto esclusivamente per darci modo di capire ed uscirne fuori. La storia passata, se non si trattasse solo di un fantasioso racconto, la conosciamo, il presente lo stiamo costruendo e il futuro, se mai ci fosse, è già bello e pronto e ci aspetta con le sue apocalissi per ognuno di noi. In questa storia, in una scenografia pluridimensionale creata da perfetta Mano, ognuno di noi ne è l'attore, il protagonista esclusivo ed allo stesso tempo ne è anche il regista in quanto abbiamo libero potere di decidere le nostre azioni. Ecco noi siamo quì, in questa cassetta, in cui è registrata forse la storia di un passato e di un ipotetico futuro (quante volte ci è parso di vivere momenti già vissuti? e sono tanti i profeti che hanno visto e vedono ciò che ancora non è) e siamo quì solo per dar prova del nostro presente, un presente in cui, con l'aiuto dei benevoli Angeli che sono sempre accanto a noi ad assisterci, sapremo riconquistare quella Fede che avevamo un tempo e che abbiamo perso nutrendoci di odio, di rancori, di false ricchezze e di ingordo potere. 03 Gennaio 2009 20:20 " il danaro ed il potere sono trappole mortali che per lungo e lungo tempo han funzionato.." così cantavano i "figli dei fiori" quelli che mettevano i fiori nei loro cannoni e che scrivevano sui cartelli: "facciamo l'amore, non facciamo la guerra!" pensavano di poter cambiare il mondo ma si sono trovati con un pugno di mosche nelle mani, perchè ancor oggi, e più di prima, il danaro ed il potere continuano a perseguitare l'umanità, distruggendo amicizie e dividendo le famiglie più unite, non vi è su questo mondo male peggiore, un mondo in cui persino le più tragiche catastrofi naturali riescono a far riaffiorare negli uomini uno spirito di fratellanza e di amicizia. Parlando di potere, non posso non accennare all'opera: "Lavoro e libertà" (anni '80 GA12834), in esso non vi è alcun riferimento politico, come qualcuno in passato ha voluto vederci, forse ispirato dal titolo, non mi interessano le fazioni, solo i buoni governanti suscitano il mio interesse e sarebbe proprio tempo in cui tutti, ma proprio tutti, si dessero realmente una buona smossa e, accantonati i falsi dei, rispolverassero i grandi ideali di costruzione che il popolo fremente sta aspettando. Personalmente ho molto apprezzato il discorso di fine anno fatto dal nostro Presidente, discorso che ha catturato la mia totale attenzione e, stranamente e diversamente dal solito, l'attenzione corale e spontanea di quanti erano accanto a me quella notte. Grazie Presidente. Speriamo bene. "Lavoro e libertà" uno di quei dipinti materici degli inizi degli anni '80, un dipinto in cui volli rappresentare un mondo di lavoratori dalle opposte mentalità: stretta in quella zona in basso a sinistra, una marea di gente che si affanna, si urta, corre, spietata verso se stessa e incurante di chi ha al fianco, con il solo proposito di non perdere tempo, quel prezioso tempo che gli permette di accumulare danaro e di crescere, di diventare sempre più potente e più grande, non importa se mangerà in piedi e il più velocemente possibile, se non avrà ancora una volta il tempo di rincasare e rivedere i figli che ormai, a stento riescono a ravvisarne il volto, una marea di gente che accumula ricchezze a scapito di tutto rimandando sempre il momento dei piccoli piaceri che la vita, quella sana sa offrire con il lento scandire dei tempi fatti a misura per l'uomo. Ma, fortunatamente, non proprio tutti sono così, se osserviamo il dipinto in alto a destra, notiamo alcuni oggetti posti al di fuori del dipinto stesso, oggetti con le ali, oggetti che neppure l'ostacolo della cornice ha saputo trattenere, questi oggetti non vogliono rappresentare angeli, ma uomini pensanti, poeti, filosofi, anche artisti se volete....uomini qualunque ma ai quali è stato dato il dono di saper vedere ciò che puoi vedere solo con gli occhi dell'anima. Il fatto che per rappresentarli abbia usato un paio di forbici, un cavatappi o una spatola non è casuale, se per rappresentare questi esseri alati avessi usato pennelli o chiavi di violino avrei dato agli artisti una prerogativa che non tutti loro hanno, una qualità interiore che gli artisti non possono possedere per il solo fatto di aver scelto di essere tali. In quel crogiuolo di gente, in basso e senza ali, anche vi è un gran numero di artisti che si comporta allo stesso modo degli altri, inseguendo solo sogni di ricchezza e di potere e come gli altri, racchiusi in quella sorta d'imbuto rovesciato, attende che qualcuno, che è lì fuori a svolazzare, gli mostri il buon senso della vita, questa nostra vita che è fatta di piccole e semplici cose che il quotidiano riesce sempre a darti, senza farti affannare per la ricerca di quell'inutile superfluo che ci si ostina a voler prendere e a portar via agli altri. Un barbiere, un barista, un filosofo, un dottore, forse anche un artista....chiunque può avere questo dono, e, a chi necessità il suo aiuto, lo cerchi, forse gli è più vicino di quanto possa immaginare e lo troverà sempre disponibile perchè ne ha di tempo, tanto di quel tempo che sa come sottrarre alle cose vane. 04 Gennaio 2009 17:59 Vedo che il tempo corre e ho tanti argomenti di cui parlare, anzi da scrivere, il che è ben diverso. Spesso mi chiedo: ma chi mi leggerà, riuscirà mai a capirmi? Non posso dimenticare i tempi del liceo, quando, con la testa fra le nuvole e con la penna irrefrenabilmente intenta a cesellare di stranissimi segni e disegni il foglio della "brutta", tentavo disperatamente di completare, con la grafia più larga possibile, quella mia stentata mezza paginetta e mezza del compito in classe di italiano per poter guadagnare il solito risicato quattro.....avrei dovuto metterci più impegno, oggi mi sarebbe stato un po' più semplice. Due argomenti si accavallano ora nei miei pensieri: un primo riguarda una ricerca para-scientifica che mi ha accompagnato per oltre un ventennio, un secondo, molto più importante, in cui vi narrerò di "Provvidenza",è così vasto che per quanto io possa scriverne d'intorno ne sarei sempre e solo all'inizio. Decido per il primo, che, pur essendo di un certo spessore ed interesse, potrà comunque essere chiuso in uno spazio. Qualche anno fa non avrei potuto scrivere di questa obsoleta ricerca perchè nel giro di poco tempo sarei stato in qualche modo bloccato e il sito stesso avrebbe rischiato di essere oscurato, ma oggi posso farlo liberamente in quanto non vi sono più i presupposti perchè quanto detto possa di nuovo avvenire. Ormai da diversi anni non mi occupo più assolutamente di questa ricerca e non ho più quel mio sito personale in cui mostravo le previsioni sismiche giorno per giorno, proprio così previsioni sismiche! Sapete gli artisti come son fatti, sono capaci di occuparsi anche di quelle sciocche cose a cui la maggior parte delle persone non da importanza, forse per questo si dice che sono un po' matti. Ebbene, dopo il forte sisma del novembre 1980 e il bradisismo flegreo del 1985, avendo a disposizione una grossa banca dati costituita dalle migliaia di scosse di replica, mi fu possibile catalogare alcune sensazioni del corpo umano come precursori sismici. Filosoficamente parlando riuscii a significare l'uomo come parte integrante e labilmente legata al complesso del pianeta in cui vive, che sta alla terra così come una cellula sta all'organismo umano. Se l'uomo è sofferente per qualche male, ogni sua cellula accusa la sofferenza e ne risente, in tal modo se la terra deve sopportare un evento, paragonabile ad una ferita, tutti i suoi organismi,compresi uomini, animali e piante (e forse anche i minerali) ne risentono. Prendiamo ad esempio una banale influenza, quante volte, prima ancora che ci sorprenda, avvertiamo campanelli di allarme quali nausea, svogliatezza, senso di stanchezza, che ti fanno cercare il letto prima ancora che arrivino i primi gradi di una temperatura corporea in aumento? E' così anche per la terra, prima ancora di subire un trauma, invia numerosi segnali che vengono raccolti in vario modo dai vari organismi. E non è tutto. Il fatto sorprendente è che in ogni uomo si ripete, in opportuna scala, il sistema geofisico del globo, o meglio oserei dire il sistema geosismico. Ad ogni epicentro sismico corrisponde nel corpo umano un punto di riferimento (forse vi è qualche relazione con l'agopuntura cinese). Prima di ogni sisma, i due punti, quello terrestre e quello umano, sono in una stretta relazione, la terra lancia segnali, con un buon anticipo, dell'evento che la sconvolgerà, e, attraverso questi segnali te ne indica località, data e magnitudine. Lo so, a questo punto gli scettici, quasi tutti, a buon motivo, diranno: è matto! Vi capisco, l'avrei detto anch'io se non fosse capitato a me, purtroppo è capitato a me e dico purtroppo perchè chiunque,come me, avrebbe fatto ciò che ho fatto io, avrebbe cercato di contattare gli organi predisposti per questo tipo di ricerca affinchè se ne servissero per perfezionare i loro studi. Ricordo l'entusiasmo del geofisico G.S., che dopo la verifica delle previsioni avute da me per i giorni successivi al forte sisma di ottavo gradi mercalli a Pozzuoli dell'88, mi telefonò parlando di contratto e di cosa inverosimile; ricordo il Prof. G.L., ex dir. dell'osservatorio vesuviano, che quando mi recavo a fargli visita alla Facoltà di Vulcanologia, con le mie novità, metteva da parte i suoi tanti impegni e si preoccupava vivamente di sapere, particolarmente se vi era qualche fenomeno in atto, fu lui ad indicarmi che lo stesso Mercalli aveva fatto studi su questo genere di esperienze; ricordo Il prof. universitario G.M., etologo, che prese molto a cuore questa mia ricerca, solo che, per deformazione professionale, aveva il simpatico brutto vizio di presentarmi agli amici e ai suoi studenti come un fenomeno da baraccone incurante della mia sensibilità; ricordo Il geofisico M.T. incontrato nella redazione di Geo&Geo che comprendendo la mia difficoltà a portarmi sul groppone una ricerca che non mi competeva, mi rincuorò offrendomi il suo appoggio in quanto poteva vantare grosse amicizie in questo campo; e non posso non ricordare quel giorno in cui avrei dovuto partecipare al programma televisivo " Alla ricerca dell'Arca" presentato da Mino D'Amato, il programma era nato dalla presentazione in redazione di una mia idea ed era stato preparato per me, tutto era pronto, ero solo in attesa....ma qualcosa fu cambiato e al mio posto ci fu qualcun altro, con tutto quanto quello che seguì, fino all'organizzazione di un convegno a Taormina voluto dal Presidente della Repubblica per stabilire se i terremoti fossero prevedibili o meno. Va bbe'. Resta il fatto che per tutte le volte che poteva nascere qualcosa per potermi liberare di questo fardello, qualcos'altro lo impediva velando il tutto. Poi, un bel giorno, nel 2000, scoprii l'America! Non voglio togliere niente a Cristoforo...sia ben chiaro! Scoprii l'America solo attraverso internet, ma che sensazione meravigliosa... che grande libertà di poterti esprimere. Entrai in un sito di preditori con la stessa delicatezza con cui entra un elefante in un negozio di cristalli, fortunatamente, nonostante la mia goffagine dovuta all'inesperienza da computer, i miei interventi, in un inglese che solo gli italiani sanno portare all'estero, accesero una grande partecipazione e fui accolto con grande interesse. Là era possibile fare previsioni sismiche e poterle confrontare con i dati reali. Devo ammettere che quando vi entrai le mie previsioni erano formulate in un modo molto vago, per loro, era inutile prevedere un sisma senza darne le coordinate, la località ed il tempo, e, mi beccavano per questo, mi irritavano, nonostante la certezza che un sisma previsto era proprio quello che era venuto fuori...non c'era niente da fare, dovevo approfondire, e, tanto fecero, tanto dissero e tanto mi provocarono che, dopo qualche mese, dopo aver rispolverato tutti i vecchi studi che avevo in cantina, incominciai a fare previsioni a volte tanto precise da lasciare stupito me stesso. Continuai per un bel po' a stare con loro, nonostante le tante stranezze che accadevano e che tentavano di impedirmi di proseguire. Devo essere sincero, attribuivo questi strani impedimenti alla mano dell'uomo e in particolar modo a chi portava avanti ricerche sulle previsioni sismiche che, invece di collaborare per il benessere comune, tentava di ostacolarmi per banale gelosia. Non era così, alcune ripetute coincidenze molto strane, in cui la mano dell'uomo non poteva entrarci affatto, mi convinsero a non andare oltre in questa ricerca, che, in fondo, vuole indagare in una fenomenologia che è propria di questo mondo, in cui certi eventi, anche i più disastrosi, hanno il loro motivo di essere per la possibilità anche se triste di influire sull'animo umano, di scuoterlo e far sì che il disegno del riavvicinamento alla Grande Luce avvenga più rapidamente. Dal 2002 non mi sono più occupato di questa ricerca, nè più mai me ne occuperò, restano comunque a prova di ciò e per gli scettici, alcune mie ultime previsioni risalenti a qualche anno fa che ho ritrovato pubblicate negli archivi di "Earthwaves Prediction Forum" dal Dott. Lowell del Ministero del Colorado, a questo link: http://www.earthwaves.org/cgi/predlist.pl ( dalla previsione numero 82 alla numero 94) chi volesse divertirsi a farlo può cercare nelle liste degli eventi del passato e verificarne l'esattezza. Chiudo quì questo argomento che in fondo ha contribuito in gran misura a molti adattamenti e cambiamenti nella mia vita d'uomo e d'artista. 06 Gennaio 2009 15:53 Oggi è un gran bel giorno: il giorno dei doni. Oggi offro in dono a chi vorrà riceverlo quel messaggio che mi è stato affidato e fatto comprendere in modo molto palese attraverso le mille peripezie che hanno guidato e sovrinteso la gestione della mia vita. Vi ho in precedenza parlato di bohème, di sintonia....non sono argomenti buttati a caso. I trascorsi di una vita complicata mi hanno portato a limiti impossibili, coprendomi di impegni e difficoltà che sicuramente avrebbero piegato anche me, così come spesso, purtroppo, succede a tanta umanità, ma, puntualmente, ogni qualvolta una difficoltà, grande o piccola che fosse, mi avvolgeva, una Luce, quella Luce, si accendeva e in qualche modo, spesso in modo assurdo, veniva risolto il problema che mi affliggeva. La Luce della Divina Provvidenza, ciò che per tanti rimane un fatto astratto ed opinabile, sin da subito si impadronì di me e mi si presentò in tutto il suo splendore e sua natura reale su questa terra. Essa c'è sempre, per tutte le volte che ne hai necessità, ti puoi fidare, la troverai. Una sola cosa ti è richiesta: devi avere una Fede incrollabile in Essa, non dovrai mai dubitarne; e non ti sarà difficile farlo, perchè, una volta che sei entrato in sintonia con Essa, non potrai più dimenticare in quale parte di te Essa è riposta e saprai sempre ritrovarla. Vedrai finalmente anche tu, con occhi giusti, quei tanti miracoli che ti sono di già occorsi e non glieli hai saputo riconoscere solo perchè ti era estranea. Viaggerai con Essa e il futuro, gli ostacoli, ogni avversità che affronterai avrà un peso diverso e tutto ti parrà più leggero e superabile. Fidando in Essa agirai con coraggio e saprai affrontare ciò che tanti non fanno per il timore stesso di non potercela fare. Il timore di un futuro difficile, lo spettro della fame, la perdita delle certezze terrene che stai costruendo. Qualcuno (il mio Maestro) ti direbbe: uomo di poca Fede! e ti ricorderebbe che mai potrebbe dimenticare te, sua luce, Lui che non dimentica il più piccolo essere del creato, dandogli ogni giorno in qualche modo, anche miracoloso, ciò che gli serve. E ti rimproverebbe per non aver capito quando ti disse che per attraversare il deserto ti sarebbe bastato solo una tunica e solo una borraccia d'acqua (e tanta Fede!). E tu invece che hai fatto? e cosa stai facendo? ti fu chiesto soltanto "amatevi e procreate". Ma ti guardi intorno ogni tanto a vedere cosa facciamo? Si pensa solo a costruire casa su casa, avere su avere, danaro su danaro! E.... i figli? pare che per essi non vi sia più posto a questo mondo. Ti scusi con te stesso dicendoti che se non li metti al mondo lo fai solo per loro, troverebbero un mondo infame ad aspettarli e non li metti al mondo perchè non avresti la forza per camparli e dar loro un lusso che non ti avrebbero richiesto e che solo tu vuoi vaneggi. Ma chi sono io che ti scuote la coscienza ricordandoti ciò che non vuoi ricordare? Nessuno! A questo mondo, per una scala del valore umano, sono nessuno e ne ringrazio Dio! Di ciò che a questo mondo fa apparir grande un uomo, io non ho niente, non conservo niente e non vorrò avere niente. Ciò che, mio malgrado, mi capitasse di avere, riesco a perderlo in un baleno, e mi costringo a quei dolci miracoli del giorno dopo, quelli che ti danno il rendiconto e prova che la vera serenità viene dal niente. Ma allo stesso tempo sono qualcuno! sono un qualcuno che ha saputo vedere ed accettare alcune Verità nascoste e nel contempo chiare e ha saputo farle sue sin dall'inizio compiacendo Dio. Non ho avuto timore del futuro e mi ci sono buttato a capofitto, oggi mi guardo intorno e benedico il mio ardimento e Dio, vedo che ogni giorno nella mia casa, e per due volte al giorno, è Natale, posso vedere il grande tavolone fuori ordinanza circondato dalla mia numerosa prole e da quelli che si stanno affiancando a loro e dalle nuove vite che rallegrano l'ambiente con le loro vocine e i loro sorrisi. Vedo che è tutto e mi può bastare, altro non chiedo e continuerò per loro. Ecco chi sono, uno che per mestiere fa il pittore, e come tale non ha mai visto niente di certo e di sicuro, uno che ha potuto provare, di giorno in giorno, sulla sua pelle, ciò che provano i diseredati e qualche volta anche i più ricchi, che è stato sù e che è stato giù per esperienze volute in alto loco e inflitte, ma che non ha mai dubitato di farcela e mai dubiterà per tutto quanto accada e possa accadere. Orsù, siate spavaldi! Onorate le richieste di Dio, se ce l'ho fatta io, tanto più ce la farete voi! Nei giorni che seguiranno avrò piacere di narrarvi storie simili a quelle che anche nella vostra quotidianeità sicuramente accadono anche a voi, ma accadendo a me, per mie esigenze, quasi ogni giorno, m'hanno fatto intendere, in così chiaro modo, di quel gran Bene che ci avvolge, e m'hanno fatto messaggero. 07 Gennaio 2009 22:54 Restammo stupefatti a lungo, io e mia moglie, perchè non era possibile dare una spiegazione plausibile a quanto era accaduto quel giorno. Avevamo da poco iniziato la nostra avventura a due, pochi spiccioli in tasca, veramente pochi, trecento lire, giusto quanto bastava allora per un doppio biglietto in autobus e via ad affrontare la vita con sano ottimismo. Il primo problema serio che dovetti affrontare da novello capofamiglia fu allorquando ebbi da pagare uno dei primi affitti per la casa: 20 mila lire. Nei giorni precedenti il clima non era stato dei più favorevoli e non mi era stato possibile gironzolare per vendere qualche piccolo studio su vetro per cui il fatidico giorno 4 era arrivato e le mie tasche erano di un verde che più verde non si poteva immaginare. Cosa accadde quel giorno di tanto portentoso? Accadde che girovagando in cerca di idee e di probabili acquirenti ci capitò di trovare proprio davanti ai nostri piedi 20 mila lire! Qualcuno ora dirà: bah! semplice coincidenza.... Anch'io avrei pensato allo stesso modo....può capitare una cosa del genere. Ma, l'incredibile sta nel fatto che trovammo sì 20 mila lire ma in 4 biglietti da 5 mila distribuiti ogni 10 metri e tra un andirivieni di gente (non accalcata) che si trastullava girando i pollici e andando su e giù in quel tratto nell'attesa dell'autobus! Credetemi, volendo ripetere l'accaduto, anche piazzando 4 monete da 10 cents, non riuscireste mai a ritrovarle tutte prima che qualcun altro le rilevasse, figuriamoci la carta moneta. Insomma mi era capitato uno di quei primi casi assurdi che mi avrebbero portato a profonde riflessioni. 08 Gennaio 2009 13:20 Il mio innato amore per la natura m'aveva portato a dimorare per qualche tempo in una sperduta contrada alle pendici del vulcano, qualche contadino come vicino di casa e per il resto solo silenzio rotto dal canto degli uccelli e intorno tanto verde tagliato a stento da un sentiero. Dovetti passare due mesi a lume di candela prima che mi giungesse l'elettricità, del telefono poi, manco a parlarne, aggiungendo a tutto questo l'auto in panne mi ritrovai quel giorno totalmente isolato dal mondo, senza un soldo in tasca, l'inutile frigo spento e vuoto e con il solito debito, stavolta 300 mila lire, a cui improrogabilmente provvedere. Ma era già tempo in cui m'ero abituato agli Angeli e, quando mi capitavano di queste situazioni ero tranquillo e solito a ripetermi:, quindi, non potendo telefonare nè spostarmi, anzichè cadere nell'angoscia, mi armavo della vanga e provvedevo ad un qualsiasi lavoro della terra. Ed ecco che qualcuno bussò alla mia porta, era mio fratello con un "branco" di amici che aveva avuto la bella idea di invitarsi a pranzo, giorno migliore non avrebbe potuto trovare...ma tutto era scritto perchè andasse così. Mia moglie, intraprendente come è di solito, scambiò quattro parole con i vicini e dopo un po' la tavola fù imbandita con un mare di "friarielli", formaggi, noci e di vino genuino e la preoccupazione del digiuno, almeno quella, fu fugata. Ma, restava ben altro da risolvere! Manco a pensarci, in questo "branco di amiconi" vi era un avvocato romano, tale Cianciotti, che, prima di sedersi al tavolo, mi chiese il prezzo di un dipinto che avevo al muro, l'unico dipinto che potevo vendere e il cui ricavato avrebbe dovuto coprire in qualche modo la fatidica cifra delle 300 mila lire. Che fare, se fossi stato meno restio e titubante di quel che sono allorquando mi chiedono il prezzo di un dipinto, l'avrei buttata lì, subito fuori la cifra, ma era un amico di mio fratello e mi parve scorretto, per cui lasciai fare a loro; mio fratello chiese all'avvocato 150 mila lire e, mentre io accusavo il colpo basso, nonostante il sorriso sulle labbra, l'avvocato mise mano al carnet degli assegni, scrisse, lo piegò e me lo passò chiedendomi: - va bene così? -. La mia educazione mi fece solo annuire con un sorriso come a voler rispondere: - certamente! -e, così piegato come m'era stato dato, senza controllare, lo riposi nella tasca della camicia a quadri di tipo scozzese dai caldi colori autunnali, che ero solito indossare. Non nascondo che per tutta la durata del pranzo rimuginavo tra me e me cosa avrei potuto vendere, dal momento che non avevo più niente da vendere, per completare la cifra perchè sicuramente era arrivato a scrivere 100 o al massimo 120. Finito il pranzo, venne l'ora del commiato e l'avvocato aggiunse che sarebbe ritornato a prendere il dipinto in un secondo momento. Andarono via, ed io, un po' rassegnato, tirai fuori l'assegno dalla tasca e con sommo stupore lessi la cifra: 300 mila lire! Ancora una volta s'era verificato qualcosa di strano e anche quì qualcuno potrà dire: può capitare! Potrebbe capitare e ne do atto, ma che il dipinto sia rimasto lì ad attendere (col titolo cambiato in "quadro della Provvidenza"), che l'avvocato non si sia più visto e che lo stesso mio fratello non si ricordi affatto di questa persona che quel giorno era nel gruppo, credo sia tutto un po' troppo fuori dall'umano agire. Ma perchè vi parlo di questi episodi? Perchè questi strani accadimenti ci fanno capire che vi è sempre qualcosa che ci avvolge, che ci assiste e che ci ama per cui noi, ognuno di noi, piccolo essere del creato, è importantissimo e non verrà mai abbandonato;mai dobbiamo farci prendere dallo sconforto, ci basterà solo e sempre aver fiducia, sapere che dopo la più buia delle notti, vi sarà sempre un giorno tanto più luminoso e chiaro, e questo verrà...di sicuro verrà! anche per te che oggi stai vivendo la tua notte. 09 Gennaio 2009 00:14 Puntualmente ogni inizio d'estate mi si presentava una scelta da fare: se la primavera precedente era stata fruttuosa, tutto filava liscio e potevo pensare ad allestire con facilità una personale in qualche località balneare, ma se in primavera il lavoro avesse segnato il passo, allora dovevo rimboccarmi le maniche e cercare in qualche modo di far quadrare il bilancio con pochi soldi a disposizione. Quell'anno decisi di recarmi all'Argentario, disponevo di una tenda da campeggio, di attrezzatura subacqea in caso di emergenza e del mio buon cavalletto e qualche tela bianca da utilizzare ritraendo scene dal vero, di folle intente ai divertimenti dell'estate, sedute ai tavolini dei bar, con le grosse barche che facevano da sfondo. Che "bagno" quell'estate! Non riuscivo a battere un chiodo. Vendita zero. In compenso la pesca subacquea andava peggio, avevo scelto una località, dove, per quanto mi spingessi al largo, la profondità non superava il metro...solo sabbia e quattro, proprio quattro piccoli scogli che affioravano appena. Non c'era niente di niente: solo sabbia! Comunque, quel giorno non avevo altra possibilità, i miei pargoletti iniziavano a prendere la forma di quei passerotti con il beccuccio aperto in attesa che arrivasse qualcosa, non potevo deluderli, sarebbe stata la prima volta e per me un fatto del genere era inconcepibile. Qualcosa doveva accadere. Era quasi mezzogiorno, dissi risoluto a mia moglie di mettere la pentola sul fuoco e di aspettare il mio ritorno per "mangiare", più che prendere pesci mi sarei aspettato più facilmente che un gabbiano cascasse nella pentola. In ogni modo mi diressi verso i soliti quattro scoglietti e incominciai a girarci intorno: una, due, tre volte...sembrava il deserto del Sahara! Ma ecco che, all'improvviso, da lontano, vedo qualcosa che mi viene letteralmente incontro, forse una spigola, era grande, rimasi fermo, impassibile, sono stato un ottimo pescatore subacqueo e non mi sarei fatto prendere da alcuna emozione. Dovevo attendere che mi si avvicinasse il più possibile e far partire il colpo giusto nel momento in cui, sentito il pericolo, si sarebbe girata per schizzare via. Ma non si girava...mi veniva incontro decisa, e, non era neppure una spigola, era una mormora, un'incredibile mormora, qualcosa di mostruoso, non ne avevo mai visto prima di tali dimensioni e mai più ho avuto occasione di vederne. Per chi non lo sapesse, la mormora è un pesce che molto raramente raggiunge il chilo, ma quella era veramente enorme, tra i due e i tre chili. Quindi le cose cambiavano, quale sarebbe stato il suo comportamento? avrebbe sicuramente continuato la sua corsa verso di me accellerando e non mi avrebbe offerto il bersaglio grosso, avrei potuto anche perderla. Ma questa, incredibilmente, si portò docilmente sotto la fiocina, avrei potuto a quel punto anche aprire il retino che si sarebbe infilata dentro da sola! Incredibile, si soffermò a dieci centimetri dalla fiocina, offrendosi totalmente al sacrificio ed era così grande, che nonostante il colpo partito dal mio potente fucile ad aria compressa fosse stato inferto a una distanza così ravvicinata, le sue carni non si dilaniarono, quasi non avesse accusato il colpo. Ed anche quel giorno la pentola non aveva atteso invano. E voglio ancora aggiungere che quella sera vendetti non uno ma due dipinti e mi recai sul tardi in una rosticceria, comprai due polli arrosto, ci riunimmo attorno al tavolo rustico del campeggio, e bivaccammo allegramente e, credetemi, forse perchè era quella una giornata speciale nella mia vita, forse perchè vedevo i miei bambini mangiare in modo così sano e d'appetito, ma il sapore di quel pollo arrosto da quella sera non mi ha più abbandonato e nessun cibo, anche tra i più raffinati, ha saputo superarlo. Tra poco la mostra avrà termine, non so se riuscirò a parlarvi ancora di tali miracoli, avrei dovuto anche scrivere di più del mio modo di dipingere e del rapporto tra la matericità della mia pittura e la "Divina Provvidenza", avrei anche voluto commentarvi i miei lavori esposti in questa mostra ad uno ad uno, forse, un giorno o l'altro, ripeterò in modo più ampio quest'avventura, che mi ha dato modo di incontrarmi con chi non vedevo da anni e di conoscere tanti di voi attraverso le tante email che mi avete gentilmente inviato, è stata una nuova esperienza, ho tentato di raccontare in modo diverso, forse qualcuno di voi avrà saputo raccogliere il mio messaggio anche in questo nuovo modo, a me potrà bastare che anche uno solo di voi l'abbia raccolto e potrò dire di aver raggiunto il mio scopo appieno. Grazie per essere giunti fino a quì. Il Cielo vi benedica.

26 Marzo 2007

E' stato dopo l'estate del 2006, quando ebbi l'occasione di partecipare ad una manifestazione artistica nella mia città, tra gli espositori era presente un giovane pittore con i suoi dipinti in bianco e nero. Per la prima volta nella mia vita restavo perplesso dinanzi a lavori non miei, ammiravo qualcosa che sembrava parlarmi stranamente di futuro, stranamente perchè il figurativo-figurativo, quello fatto col pennellino doppio zero, l'avevo già archiviato da oltre 30 anni ritenendolo una perdita di tempo prezioso, in quanto, gli stessi effetti,sicuramente migliori, possono essere ottenuti col semplice click di una macchina fotografica, eppure...qualcosa di indefinibile mi turbava...ma non riuscivo a capire cosa. Poi, accadde uno di quei fenomeni che accompagnano la mia vita da sempre : uno strano personaggio trasandato, in bicicletta, promettendo mari e monti, si era avvicinato al giovane presentandosi come un Angelo! E' eufemistico dire che fu molto poco gentilmente mandato a "quel paese". Ma il mio percepire fu diverso, capivo che ancora una volta le circostanze mi avevano condotto lì e che quel "qualcuno era lì per dare a me indicazioni su qualcosa da decifrare. Nonostante mancasse del tempo alla fine della rassegna, raccolsi i miei dipinti e tornai alla studio. Passarono alcune settimane e già sul cavalletto potevo ammirare dei dipinti in bianco e nero che prendevano forma, erano d'effetto, appaganti esteticamente, momentaneamente anche molto soddisfacenti. Già! momentaneamente...infatti dopo qualche giorno incominciai a chiedermi perchè stavo stavo perdendo tempo dipingendo in tal modo, erano belle...sì...ma cosa comunicavano? come avrei potuto presentarle pubblicamente e cosa avrei narrato se non le mie perplessità? Poi gli eventi incalzarono, il dott. Enzo, carissimo amico di pensiero, sicuro di se e dalla grande praticità, con insistenza mi convinse ad inviare una di queste tele a una esposizione a Milano...praticamente aveva avuto ragione, fu un successo. Ciò nonostante i miei dubbi permanevano, anzi si accentuavano. Intanto si avvicinava la data della personale alla fiera dell'arte di Viterbo, mi dividevo tra l'insistenza di Enzo che mi spingeva a tenere in gran conto le ultime creazioni e la mia titubanza dovuta al fatto che con tali dipinti la mia presenza in fiera sarebbe risultata inutile, non avrei saputo narrare, non avrei potuto dare niente di quanto ero solito dare come durante le passate esposizioni. Eppure doveva esserci un motivo per cui mi ero dedicato alla stesura di quei lavori....perchè l'Angelo?...quale il vero fine? Fu un vero colpo di fulmine! Qualcosa che ci procurò una emozione vivissima ed intensa, ancora il dottore sente i brividi accapponargli la pelle....ricordo che mi alzai di scatto dalla poltrona in cui ero assorto ed accasciato ed esclamai a viva voce:" ecco il motivo!... ecco le indicazioni dell'Angelo!! " Avrei portato sì le tele in fiera ma anche un taglierino, le avrei aperte e avrei mostrato a tutti che dietro quella facciata vi era un mondo intero di spiritualità tutto ancora da scoprire! Tagliando proprio lì, a caso o non a caso, sulla parte raffigurante il muro della chiesa sarei entrato assieme a chi era con me nella Casa del Signore, dal bianco e nero saremmo entrati nella gioia e pienezza dei colori con le mille storie che il retrostante pop-informale mi consentiva di poter narrare. E così è stato. Grazie Angelo, chiunque tu sia e ovunque tu sia ora.

19 Marzo 2007

Quale giorno poteva essere migliore di questo per iniziare a dire e sentire? 19 marzo...festa del papà...un bisillabe che da solo dovrebbe essere il compendio dell'evoluzione del mondo intero... Ero assorto nei miei pensieri quando subito dopo la mezzanotte mi si è avvicinata Brenda, la più piccola dei miei sette figli, mi ha fatto gli auguri, ha voluto aspettare che iniziasse il nuovo giorno ed essere la prima, come potrei tradurre in immagini questo gesto così tenero ed immensamente grande? Qualsiasi immagine non potrebbe avere la forza ed il sentimento che può dare l'informale. Dico questo e mi ricollego alle tele che ho aperto durante l'esposizione a Viterbo per spiegarne il motivo, vorrei evitare che si facesse riferimento al mitico Fontana, non si è trattato di una banale imitazione dei tagli di Fontana, il Cielo me ne liberi, egli disprezzava la pittura-pittura ed eseguiva i suoi tagli per una gestualità fine a se stessa, io rispetto profondamente il lavoro altrui, il semplice disegnino di un bimbo o il primo schizzo di chi dipinge per la prima volta sono sempre degni di ogni riguardo, il mio è stato un voler far intendere che un artista non deve fermarsi al dato puramente esteriore della pittura, la sensibilità di un artista è il dono sublime che Iddio ha voluto dargli per darlo, per aprire gli occhi a chi, meno fortunato, lascia giacere la propria sensibilità sotto la materialità della prima superfice. Ecco, io ho semplicemente inteso mostrare che una tela è un po' come un libro: per assimilarne e capirne il contenuto non puoi fermarti all'osservazione della copertina ma devi necessariamente leggerne le pagine, in tal modo, ogni tela non è altro che un capitolo da narrare e le emozioni saranno più forti se supportate da una vita vissuta intensamente. L'accattivante effetto visivo, il mondo colorato che si intravede tra gli squarci, colpisce in modo positivo i fruitori, facendo nascere in loro il desiderio di saperne di più e regalandomi la possibilità di poter "leggere" per loro ciò che ho "scritto" non solo con il colore ma essenzialmente col cuore....